lasciarsi dopo un attacco di panico

ciao a tutte,
domenica scorsa dopo 4 mesi di relazione ho lasciato il mio ragazzo.
sono stati quattro mesi di discussioni continue, prima perché lui era geloso e non riusciva a fidarsi di me, dopo perché io ho perso la fiducia nei suoi confronti a causa dei suoi comportamenti.
circa un mese fa mi confessa che poco prima di metterci insieme lui era fortemente intenzionato a trasferirsi all’estero perché è insoddisfatto lavorativamente e che ci stava ancora pensando. a quel punto io gli ho detto che volevo chiudere la nostra relazione. lui mi ha pregata di non farlo e quindi io gli ho chiesto almeno di impegnarsi al massimo per trovare qualcosa che gli permettesse di rimanere qui e lui mi ha promesso che l’avrebbe fatto.
decidiamo quindi di andare in vacanza insieme e lui mi chiede di lasciargli un mese di tempo per ricaricare le batterie senza toccare l’argomento lavoro e partenza; io faccio il possibile per ignorare l’argomento e aspettare che si rilassi un po’, ma non riesco sempre a tenermi tutto dentro e delle volte mi sfogo con lui per avermi messa in questa situazione.
torniamo dalle vacanze e io gli dico che sinceramente non sono più sicura di andare avanti perché non mi fido più di lui dopo che per tre mesi mi ha tenuta nascosta una cosa così importante e perché vedo troppe differenze tra me e lui (abbiamo entrambi 27 anni io vivo da sola da due anni, lui vive ancora con i genitori, io mi mantengo e lui spende metà dei soldi che guadagna per comprarsi l’erba e non riesce a rendersi indipendente dal momento che fa il cameriere quattro sere a settimana se va bene). lui soffre molto per queste mie parole ma decide di accettare la mia indecisione rendendosi conto che la responsabilità è principalmente sua.
sabato scorso ci svegliamo e a lui viene un attacco di panico. quando si tranquillizza mi dice che pensa che sia tutta colpa mia perché lo faccio sentire inadeguato e non accetto il suo modo di essere. il giorno stesso torna a casa e parla con i suoi genitori che gli dicono che è depresso per via del nostro rapporto e che deve vedere uno psicologo. lui non vuole andarci e se la prende con me, dicendomi di non averne mai avuto bisogno prima di conoscere me (in realtà tre anni fa lui è quasi morto in un incidente in macchina perché è svenuto dal momento che non mangiava da giorni a causa di una rottura sentimentale).
da questo momento in poi lui mi tratta male, prima vuole vedermi poi no, fino a che io non prendo la decisione di lasciarlo perché mi sento umiliata dal suo comportamento e dalle parole dei suoi genitori. gli ho detto che non volevo più saperne nulla di lui e di non cercarmi più e così ha fatto.
sono passati cinque giorni e io sto male come un cane. da un lato so di non meritare un trattamento del genere e soprattutto una persona che non sia in grado di prendere le proprie decisioni perché dipende dal parere dei suoi genitori, ma dall’altro lato mi sento in colpa perché ho paura che sia davvero colpa mia se è stato così male e mi manca da impazzire e vorrei chiamarlo.
non so cosa fare, mi sento persa.
grazie se vorrete consigliarmi